NOTAI IN ITALIA: QUEL GRANDE DATO MANCANTE

NOTAI IN ITALIA:  QUEL GRANDE DATO MANCANTE

In Italia si è più volte correttamente affermata l'importanza degli Ordini professionali, ritenuti fondamentali per la tutela del Cittadino.
Tutela alla base di numerose e significative decisioni disciplinari ed indicata in molte norme deontologiche (es. art. 16 ult.co. Principi di Deontologia Professionale dei Notai G.U. 30/7/2008).
Nel settore dei Notai, l'Ordine locale (che ha poteri di iniziativa disciplinare sugli iscritti) prende il nome di CONSIGLIO NOTARILE DISTRETTUALE, che è un Organo Pubblico (soggetto alla Legge 241/90 delle P.A.) composto da Colleghi Notai, eletti dagli stessi Notai del Distretto di appartenenza.
In sintesi:
- controllori eletti dai controllati;
- con funzione di tutela per i Cittadini;
- con un enorme potere disciplinare sui Colleghi (possibilità di vedere parcelle, controllare dove, come e quanto stipulano, oltre molte altre importanti facoltà sensibili da un punto di vista concorrenziale).
Un sistema quindi (quello del Notariato  italiano oggi in vigore) basato su un PRIMO ASSUNTO, già molto discutibile:
1) IL CONTROLLORE, CHE DEVE TUTELARE I CITTADINI, E' ANCHE UN CONCORRENTE.
(cfr. Corte di Giustizia - Sentenza dalla Grande Sezione in data 24/5/11).
Si aggiunga, inoltre, che in Italia nessuna norma (se non blande indicazioni di deontologia, che però dovrebbero sensibilizzare etica e moralità) impone ai "Notai controllori" di non ricandidarsi per fare parte dell'Organo Pubblico.
Ed ecco, quindi, il SECONDO ASSUNTO del sistema Notarile italiano, ancora più discutibile:
2) IN MOLTI CASI I CONTROLLORI, CHE DEVONO TUTELARE I CITTADINI, SONO SEMPRE GLI STESSI, A VOLTE ANCHE PER DECENNI.
(Cfr.  in questo Blog: "Elezioni Consigli Notarili Nazionali: il "simpatico" filo conduttore").
A questo punto una domanda nasce, ancor prima che spontanea, decisa.
Ma quante volte la doverosa attività ispettiva e disciplinare che, si e' detto, dovrebbe tutelare TUTTI I CITTADINI,  e' stata (in concreto) esercitata dal singolo Organo Pubblico (Consiglio Notarile Locale), proprio nei confronti di quei Notai che compongono il medesimo Consiglio Notarile?
Chi controlla, ad esempio, se un Cittadino che ha mandato un esposto riguardante un supponente Notaio/consigliere, viene in concreto tutelato?
Auspichiamo, per trasparenza che deve connotare ogni Pubblica Amministrazione, la comunicazione di un dato nazionale percentuale preciso. Anche, evidentemente, come segnale di assoluta smentita. I mezzi per attuare un controllo significativo (utile per sostenere, se veramente tale, la validità del sistema)  esistono.
Non vorremmo,  però, durante una lunga attesa, trarre già le conclusioni del TERZO AVVILENTE e PREOCCUPANTE ASSUNTO del sistema Notarile italiano.
Nell'attesa, ribadiamo comunque che le regole sono vecchie, tutelano rendite di posizione e, certamente, vanno cambiate.
Occorre, evidentemente, oltre ad un impegno politico e un doveroso intervento della Magistratura, sia Ordinaria che Amministrativa, anche un intervento delle Procure in relazione ai poteri amministrativi di competenza (art. 153 - 1 - lett. A legge 89/1913).
Ogni segno di cambiamento e' spesso segno di civiltà.

Fabrizio Santosuosso

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