CONCORDATO PREVENTIVO: VANTAGGI, MODALITA’ E REGOLE. PERCHE’ RIVOLGERSI AL NOTAIO.

La oramai tristemente nota crisi generale, che da anni attanaglia l’economia mondiale, ha reso «comuni» parole un tempo utilizzate solo dagli esperti in materia fallimentare, quali accordi di ristrutturazione, piani di risanamento, e…..concordato preventivo.

Nonostante l’ampia diffusione di tali termini, non tutti hanno l’esperienza necessaria per apprezzare la vera essenza di tale strumento e, soprattutto, per capire il momento opportuno per adottarlo.

La disciplina del concordato preventivo, nell’ambito della legge fallimentare, infatti, spesso induce a considerarlo quale soluzione limite, da «tentare» quando si versa in uno stato di crisi oramai irreversibile.

Al contrario, soprattutto negli ultimi anni, a seguito dei ripetuti interventi legislativi chiaramente ispirati dal "favor" del legislatore nei confronti di tale istituto, il concordato preventivo è divenuta un’opportunità per molti imprenditori in situazione di difficoltà economico – finanziaria, per affrontare e risolvere definitivamente problemi, spesso risalenti dal passato, e poter rispristinare gli equilibri aziendali.

In  effetti, saper cogliere tempestivamente i sintomi di una crisi è fondamentale per il successo di qualsiasi strategia volta a superarla.

Il concordato preventivo è lo strumento più opportuno per l’imprenditore che si trova in una situazione di difficoltà, intesa come indebitamento eccessivo rispetto all’attivo (deficit patrimoniale), ovvero sproporzionato rispetto al livello di fatturato.

Molte imprese, quale conseguenza della crisi economica generale, hanno dovuto affrontare una drastica riduzione dei ricavi rispetto ai livelli raggiunti negli anni precedenti.

 

IL CONCORDATO PREVENTIVO: UNO STRUMENTO PER CHI?

Notoriamente i costi, soprattutto fissi o semivariabili, non possono essere immediatamente adeguati ai nuovi fatturati, erodendo l’equilibrio economico aziendale e, conseguentemente, ponendo in affanno la struttura finanziaria.

In altri casi, investimenti pianificati negli anni precedenti, hanno comportato degli impegni finanziari notevoli, rivelatesi spropositati rispetto alle capacità di rimborso, drasticamente ridotte dal ridimensionamento dell’attività aziendale, derivante  dalla crisi.

Sono solo alcuni esempi di situazioni comuni a molte realtà aziendali, che potrebbero essere convenientemente gestite attraverso lo strumento del concordato preventivo.

 

IL CONCORDATO PREVENTIVO: QUALI VANTAGGI?

Il concordato preventivo consente all’imprenditore in difficoltà di ridurre considerevolmente l’esposizione debitoria  esistente, condividendo con i propri creditori un piano che ne prevede il soddisfacimento parziale (relativamente ad alcune categorie di debito) e dilazionato nel tempo (anche 5/6 anni).

La società, inoltre, dall’avvio della procedura, non corre il rischio di subire azioni esecutive o cautelari da parte dei creditori per titolo o causa anteriore. Le azioni in corso non possono esser proseguite.

L’imprenditore proponente conserva la gestione dell’impresa, potendo compiere liberamente TUTTI gli atti di gestione ordinaria (e quelli straordinari previa autorizzazione del Tribunale).

In sostanza, a parte atti dispositivi straordinari (quali vendite di asset), per i quali è necessaria l’autorizzazione, l’imprenditore è assolutamente libero di gestire la propria impresa nelle attività ordinarie della stessa (vendite, fatturazione, incassi, eccetera).

Se la proposta di concordato preventivo formulata prevede la prosecuzione dell’attività di impresa, è possibile preservare l’azienda, il know-how acquisito, l’avviamento, i posti di lavoro, sostenendo l’intero tessuto sociale locale (fornitori, clienti, eccetera).

I contratti in corso di esecuzione, anche se stipulati con Pubbliche Amministrazioni, proseguono durante la procedura.

D’altra parte, il proponente può chiedere l’autorizzazione allo scioglimento dei contratti, non più vantaggiosi, non compiutamente eseguiti (ad eccezione dei contratti di lavoro subordinato e pochi altri).

Sino all’omologazione del concordato preventivo, non si applicano le disposizioni in tema di riduzione del capitale per perdite e di riduzione del capitale al di sotto del minimo legale.

La sopravvenienza derivante dallo stralcio concordatario E’ FISCALMENTE ESENTE.

Ovviamente, al fine di ottimizzare l’utilizzo dello strumento del concordato preventivo, occorre che la proposta venga formulata in maniera adeguata rispetto alla situazione specifica dell’imprenditore in difficoltà.

Il Notaio è il giurista tradizionalmente esperto in materia contrattuale e societaria, abituato ad interagire e supportare gli altri professionisti che da sempre seguono l'impresa.

Solo una preventiva attenta valutazione degli specifici contratti proposti dall'imprenditore nel piano concordatario, oltre ad una estremamente curata analisi delle specifiche operazioni societarie da compiere, può realizzare una concreta proposta condivisibile dai creditori ed omologabile dal Tribunale.

Non esitare a contattare il tuo Notaio di fiducia per maggiori informazioni e chiarimenti.

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