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| S N S / BUSINESS |
Cedere o comprare una azienda: il cd. « Avviamento negativo »
Con l’ordinanza n. 18297/25, la Cassazione ribadisce un principio ormai consolidato: nell’imposta di registro l’avviamento rileva anche quando è negativo.
Se il prezzo di cessione dell’azienda è inferiore al valore patrimoniale netto, per perdite prevedibili o per la necessità di un futuro recupero di redditività, tale differenza incide sulla base imponibile.
La Corte precisa anche che il divieto di extra testualità dell’art. 20 DPR 131/1986 riguarda solo la qualificazione giuridica dell’atto, non gli elementi economici rilevanti per l’art. 51; l’Amministrazione può (e deve) quindi considerare anche fattori negativi che incidono sul “valore venale”.
Prassi e dottrina confermano l’impostazione: Fisco Oggi e numerosi studi tributari ricordano che il valore dell’azienda deve riflettere la sua effettiva capacità economica, non la mera sommatoria contabile.
Anche l’Agenzia delle Entrate, in varie risoluzioni, riconosce che squilibri finanziari e prospettive negative possono legittimamente ridurre il valore imponibile.
Nel cedere la propria attività o nell’acquistarla, il valore fiscale deve essere coerente con la realtà economica, anche quando questa è sfavorevole.
Un orientamento che impone, però, una strutturazione del relativo atto notarile basandosi sulla esperienza di migliaia di cessioni di aziende e partecipazioni sociali.
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Cedere o comprare una azienda: il cd. « Avviamento negativo »
Con l’ordinanza n. 18297/25, la Cassazione ribadisce un principio ormai consolidato: nell’imposta di registro l’avviamento rileva anche quando è negativo.
Se il prezzo di cessione dell’azienda è inferiore al valore patrimoniale netto, per perdite prevedibili o per la necessità di un futuro recupero di redditività, tale differenza incide sulla base imponibile.
La Corte precisa anche che il divieto di extra testualità dell’art. 20 DPR 131/1986 riguarda solo la qualificazione giuridica dell’atto, non gli elementi economici rilevanti per l’art. 51; l’Amministrazione può (e deve) quindi considerare anche fattori negativi che incidono sul “valore venale”.
Prassi e dottrina confermano l’impostazione: Fisco Oggi e numerosi studi tributari ricordano che il valore dell’azienda deve riflettere la sua effettiva capacità economica, non la mera sommatoria contabile.
Anche l’Agenzia delle Entrate, in varie risoluzioni, riconosce che squilibri finanziari e prospettive negative possono legittimamente ridurre il valore imponibile.
Nel cedere la propria attività o nell’acquistarla, il valore fiscale deve essere coerente con la realtà economica, anche quando questa è sfavorevole.
Un orientamento che impone, però, una strutturazione del relativo atto notarile basandosi sulla esperienza di migliaia di cessioni di aziende e partecipazioni sociali.