Comunione legale: la dichiarazione del coniuge non basta. Conta il fatto, non l’intento.
In regime di comunione legale, quando uno dei coniugi acquista un immobile dopo il matrimonio, la semplice firma dell’altro non è sufficiente per escludere il bene dalla comunione.
 
La Cassazione n. 20332/25, ha ribadito che:
 
la dichiarazione del coniuge “non acquirente” prevista dall’art. 179, comma 2, c.c.
ha solo valore ricognitivo e probatorio, non negoziale.
 
Serve cioè a documentare fatti realmente esistenti — come l’utilizzo di denaro proveniente da eredità o donazione — ma non vale come rinuncia alla comunione.
 
Il principio pratico
 
Perché un bene resti personale occorre che ricorra una delle cause tassative previste dall’art. 179, comma 1, lett. c), d) o f) c.c.:
- denaro proprio derivante da successione o donazione,
- sostituzione di un bene personale,
- destinazione all’attività professionale esclusiva.
La dichiarazione dell’altro coniuge può servire come prova, ma non può creare da sé un effetto giuridico.
Se è solo una manifestazione di volontà, può essere revocata sempre.
 
In altri termini, non è la dichiarazione che rende personale il bene.
È la verità dei fatti, documentata e verificabile.
 
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Comunione legale: la dichiarazione del coniuge non basta. Conta il fatto, non l’intento.
In regime di comunione legale, quando uno dei coniugi acquista un immobile dopo il matrimonio, la semplice firma dell’altro non è sufficiente per escludere il bene dalla comunione.
 
La Cassazione n. 20332/25, ha ribadito che:
 
la dichiarazione del coniuge “non acquirente” prevista dall’art. 179, comma 2, c.c.
ha solo valore ricognitivo e probatorio, non negoziale.
 
Serve cioè a documentare fatti realmente esistenti — come l’utilizzo di denaro proveniente da eredità o donazione — ma non vale come rinuncia alla comunione.
 
Il principio pratico
 
Perché un bene resti personale occorre che ricorra una delle cause tassative previste dall’art. 179, comma 1, lett. c), d) o f) c.c.:
- denaro proprio derivante da successione o donazione,
- sostituzione di un bene personale,
- destinazione all’attività professionale esclusiva.
La dichiarazione dell’altro coniuge può servire come prova, ma non può creare da sé un effetto giuridico.
Se è solo una manifestazione di volontà, può essere revocata sempre.
 
In altri termini, non è la dichiarazione che rende personale il bene.
È la verità dei fatti, documentata e verificabile.
 
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