Lavoratori dipendenti: Comprare Casa con il T.F.R.

PERCHÉ CHIEDERE IL TFR

Dai dati fonti da Bankitalia (pubblicati in questo sito) risulta che la maggior parte degli Istituti bancari nazionali non concede più del 55/60% del valore della casa che si ha intenzione di comprare.

In mancanza di liquidità immediata, occorre quindi preoccuparsi su come reperire la differenza necessaria, considerando anche le imposte e le spese notarili necessarie per l'acquisto.

Chiunque ha un contratto a tempo indeterminato può richiedere l'anticipo del Tfr (il noto trattamento di fine rapporto).

 

COME FUNZIONA- NON E' LA CESSIONE DEL QUINTO

Le norme consentono che una quota della propria liquidazione possa essere impiegata anche per l'acquisto della prima casa, propria o dei figli.
Differisce dalla cessione del quinto (che ha natura di prestito personale), in quanto consiste in un vero e proprio acconto preso sul denaro già di titolarità del lavoratore dipendente, che ne fa richiesta.

 

QUANTO SI PUÒ CHIEDERE

E' possibile ottenere fino ad un massimo del 70% del Tfr già maturato al momento della richiesta, se si è in servizio presso la stessa azienda da almeno 8 anni.
Il datore di lavoro non può rifiutarsi all'erogazione.
Tuttavia questa può essere concessa ogni anno esclusivamente al 10% dei dipendenti che ne hanno diritto. E, in nessun caso, mai a più del 4% del totale della forza lavoro di quella azienda.
La domanda può essere inoltrata solo una volta durante il rapporto di lavoro.

 

CONIUGI E TFR

Attenzione, infine, al caso in cui a chiedere il Tfr sia solo un coniuge.
La legge precisa, infatti, che l'acquisto della casa è limitato a sé stessi ed ai figli.
Ma non anche al proprio coniuge.
Quindi è opportuno che chi dei due coniugi ha chiesto, ed ottenuto l'anticipo del Tfr, sia anche intestatario, almeno di una quota, della casa che si intende comprare.

 

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